martedì 16 aprile 2013

La rusalka - La sirena dell'Est

Nuotava russalca pel fiume azzurrino,
Da luna nel pieno schiarata;
Cercava spruzzare su fino alla luna
La schiuma d'argento dell'onda.

Sonoro torcendosi il fiume cullava
Le nubi riflesse nell'onda;
Ed ella cantava, ed il suono del canto
Giungeva alle ripide sponde.

Ed ella cantava: "Da me giù nel fondo
Ribrilla il bagliore del giorno;
Le frotte dorate dei pesci là vanno,
Là sono città di cristallo.

"E là, su guanciale di sabbie brillanti,
All'ombra dei giunchi là dorme
Guerriero già preda dell'onda gelosa,
Guerriero di terra lontana.

"Lisciare gli anelli dei ricci di seta
Amiamo nell'ombra notturna,
E in fronte e sui labbri, di mezzodì all'ora,
Baciammo il bel giovane spesso.

"Ma ai baci più ardenti, non so perché mai,
Rimane egli gelido e muto;
Dorme egli, e col capo poggiato al mio petto
Non spira, né in sogno bisbiglia!...".

Così la russalca sul fiume turchino 
Cantava in oscura mestizia;
E il fiume, sonoro scorrendo, cullava 
Le nubi riflesse nell'onda.

["La russalca", Michail Lermontov]


 Non vi ricordano nulla questi bellissimi versi?
Si parla di un fiume, di una creatura che nuota nelle acque dove dimora e che corteggia il corpo di un guerriero sul fondo del greto. 
 Non vi pare che si parli di un'ondina? (cfr. "Il canto di Lorelei" in questo blog)
Ebbene, si tratta sicuramente di una figura simile all'ondina germanica, solo che fa parte del folclore russo. I versi di Michail Lermontov, un poeta russo romantico che amo moltissimo, ci dicono che si chiama rusalka (russalca, nella grafia dell'edizione tradotta da Tommaso Landolfi). Vediamo dunque che caratteristiche assume l'ondina nella tradizione mitologica russa.

Una rusalka alle pendici di una cascata

Etimologia

 L'etimologia popolare fa derivare il termine rusalka da ruslo, parola che ri riferisce a un piccolo corso d'acqua, un ruscello.
 Questa figura è presente in tutta l'area slava, ma assume nomi e aspetti diversi a seconda della zona. In Russia, oltre a rusalki, ci si riferisce a loro come bereginy (dal termine bereg, cioè "sponda", "riva" di un fiume), mentre nella penisola balcanica diventano samovily per i Bulgari e vily per i Croati. 

Gli spiriti dell'acqua

 Le rusalki sono generalmente delle creature acquatiche, che popolano laghi e fiumi. Sono pertanto simili alle ninfe del mondo greco, ma queste creature del folclore slavo hanno in sé una componente molto più malinconica, simile a quella delle banshee irlandesi (cfr. "L'urlo della banshee" in questo blog). Infatti, se diamo credito a Zelenin, la rusalki erano le anime di donne che avevano subito una morte violenta o prematura, come nel caso delle donne suicide a causa di un amore infelice. Anche le donne rimaste incinte prima del matrimonio erano condannate a passare la loro vita dopo la morte sulla terra, nella forma di questi spiriti inquieti.
 Un'altra versione, che poco si discosta da quella appena esposta, vuole che le rusalki siano donne morte nei pressi di un fiume o di un lago, annegate e uccise dagli amanti o addirittura dalle loro madri. Queste, dopo la morte, infestano le acque presso cui sono state uccise, ma la loro natura non è necessariamente malevola. Questi spiriti possono però trovare pace se la loro morte viene vendicata. Solo allora potranno lasciare la terra e dissolversi.
 Altre tradizioni invece affermano che le rusalki sono le anime dei bambini morti prima di ricevere il battesimo, di solito nati fuori dal matrimonio o abbandonati dalle madri. Questi spiriti vagano nei boschi in cerca di qualcuno che li battezzi per trovare finalmente pace. Nonostante siano anime infantili, gli spiriti non sono affatto innocenti e non è raro che attacchino gli esseri umani.
 Infine, possono diventare rusalki anche donne ordinarie, che hanno la sfortuna di imbattersi nel corteo notturno di queste creature. Queste donne vengono catturate dalla folla delle rusalki e non possono più fare ritorno. La mattina dopo, la famiglia della donna "rapita" trovava una ghirlanda di fiori vicino casa.   

L'aspetto

 Come la loro origine, anche l'aspetto delle rusalki varia considerevolmente a seconda della tradizione culturale.
 Generalmente sono raffigurate come giovani fanciulle molto attraenti con capelli lunghi, (solitamente verdi, ma anche di altri colori) che devono sempre essere umidi. Infatti, se i capelli di una rusalka si asciugano, questa muore. Ma basta che una rusalka si pettini i capelli per far sgorgare acqua dalla chioma. Per questo motivo, una delle attività ricorrenti delle rusalki, oltre a cantare e a ballare nei boschi, è proprio quella di pettinarsi i capelli in riva al fiume.
 Questi spiriti femminili a volte sono descritti come esseri metà donne e metà pesci, altre come Amazzoni o come creature notturne dall'aspetto cupo e cadaverico. Nella regione di Saratoff, per esempio, le rusalki sono dei veri e propri demoni dalle sembianze sgradevoli, gobbi e pelosi, che afferravano i passanti con un lungo artiglio di ferro con lo scopo di porre ai malcapitati delle domande. Se questi non sapevano rispondere, venivano torturati dalle rusalki, che facevano loro il solletico fino a farli sbavare, per poi trascinarli nelle acque profonde. 
 In altre zone, come la Bielorussia o tra gli Slavi occidentali, le rusalki perdevano il carattere acquatico e rappresentavano solo degli spiriti dei campi e dei cereali. Questa accezione delle rusalki recupera la loro connessione con la fecondità sia delle donne, sia della terra e dei raccolti.

Terribili demoni o creature fatate?

 Come le ondine e le ninfe, anche le rusalki possono essere creature pericolose. Non per niente, sono famose per essere assassine di uomini. Grandi seduttrici, attirano gli uomini presso le acque che abitano con il loro canto melodioso per poi affogarli. Oppure, potevano uccidere un uomo solamente con la loro risata o costringendolo a ballare fino allo sfinimento.
 Tuttavia, alcune rusalki si innamoravano veramente di uomini mortali. Possono arrivare a lasciare la propria abitazione acquatica per seguire l'uomo che amano, a una condizione: che questi rimanga loro fedele. Se l'uomo amato tradiva una rusalka, questa tornava immediatamente da dov'era venuta, e il suo abbraccio avrebbe provocato la morte di ogni essere umano.  

 Un periodo in cui bisognava essere molto cauti nell'avvicinarsi ai corsi d'acqua era la Settimana delle rusalki, che cadeva in occasione della festività pasquale di Pacha Rosarum o Rosalia. Tale festività, in origine, faceva riferimento a una festa delle rose, come indica il termine latino, passata poi a designare la settimana di Pentecoste. In questo periodo, che si situava tra maggio e giugno, le rusalki abbandonavano le acque per sedersi sui rami dei platani, i loro alberi sacri, e per ballare. 
 A questo proposito, è interessante notare come lo studioso Max Vasmer affermi che il termine rusalka deriva proprio dai balli in cui si esibivano le giovani donne durante la settimana di Pentecoste. Questo, infatti, era un periodo di festa per tutti; tutti dovevano astenersi dal lavoro, altrimenti le rusalki avrebbero punito severamente chi avesse trasgredito questa regola, soprattutto le donne. Inoltre, era sconsigliabile nuotare nei fiumi durante la settimana delle rusalki, poiché era più facile cadere preda di questi spiriti.
 La consuetudine di festeggiare le rusalki era talmente radicata che si è mantenuta fino ai giorni nostri, soprattutto nella cultura polacca e ucraina. In queste nazioni, all'inizio della primavera, si gettano nell'acqua di laghi e fiumi delle corone di fiori, accompagnando il gesto con canti melodiosi.
 
Una rusalka raffigurata con la coda di pesce


 È interessante vedere come in più culture siano presenti creature femminili, spesso acquatiche, con una natura ambigua. Forse anche gli uomini antichi erano consapevoli del grande potere che le donne esercitavano su di loro, così desideravano mettere in guardia i più giovani sui rischi che correvano se si fossero lasciati sedurre da una bella donna.
 Per la serie, il mondo sarà anche degli uomini, ma sono le donne a controllarlo.



Fonti:
- Wikipedia (italiano), voce "Rusalki";
- Wikipedia (spagnolo), voce "Rusalka";
- Il crepuscolo degli dèi, voce "Rusalka";
- LERMONTOV, Michail, Liriche e poemi, trad. di Tommaso Landolfi, Adelphi Edizioni, Milano, 2006.

5 commenti:

  1. Bellissima figura mitologica, Greta! Io adoro gli spiriti acquatici e questo ha più anima e cuore delle solite ninfe o delle classiche sirene. Hai ragione, somigliano alla Banshee per la drammaticità della loro condizione e della loro vita! Che meraviglia la poesia iniziale!!!!!
    http://fantasyjewellery1.blogspot.it/

    RispondiElimina
  2. Anche a me piace tanto la rusalka, come figura acquatica! E' vero che ha molto in comune con le banshee e con le ondine, ma il bello è che nonostante queste figure siano molto simili, a seconda della zona hanno sempre qualche tratto inedito, che le distingue e le rende particolari.
    Per la poesia, devo dire che Lermontov è uno dei miei poeti preferiti! L'ho scoperto per caso all'università, dovevo preparare un esame di letteratura russa su di lui e me ne sono innamorata!

    RispondiElimina
  3. Molto bella questa figura!!!
    E come sempre si tratta di una povera donna costretta a fare o subire qualcosa che non avrebbe voluto!!!
    Mi chiedo come mai è sempre e solo la donna ad essere punita se " rimane incinta prima del matrimonio" come scrivi in questo post, oppure uccisa a pietrate o sciolta nell'acido anche se viene violentata, come succede nella vita reale...
    Scusami sto divagando troppo, ma l'argomento è sensibile... ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragionissima, Marina. Infatti, come puoi vedere, le donne molto spesso sono raffigurate con tratti ambigui nella mitologia. Secondo me è proprio perché l'uomo ha paura di diventarne succube. Così, per tenere a bada le donne, si è sempre voluto sottometterle e rendere la loro vita ancora più difficile di quanto già fosse.
      Ma per fortuna, piano piano stiamo riuscendo a farci rispettare di più!

      Elimina
    2. Già, mooooolto pian piano.... ma la speranza è l'ultima a morire ^_^

      Elimina