mercoledì 4 luglio 2012

Ceridwen, la Grande Madre del Galles

 Una mitologia che trovo molto affascinante è quella celtica. L'area celtica è molto vasta, ma per il momento voglio concentrarmi sulla zona del Galles. Una figura molto interessante in cui mi sono imbattuta è stata la dea madre del Galles, chiamata Ceridwen.

 Il suo nome ha diverse varianti (Keridwen, Kyrridween, Cerridwen, ecc.), ma in ogni caso conserva la radice "ker" (porta, città) e "doue" (Dio); quindi il significato di Ceridwen è "porta verso Dio".
 La dea Ceridwen è una delle più antiche divinità del mondo celtico ed è conosciuta come dea del grano, della natura, delle erbe, della magia e dell’ispirazione sacra. E' una divinità associata alla luna, sia perché viene vista come una druida, una strega che ne rappresenta la fase calante, sia perché è ritenuta una manifestazione di tutte e tre le fasi della vita della donna, legate sempre alle fasi lunari: fanciulla, madre e anziana. Inoltre, come la luna, Ceridwen è collegata ai cicli continui della morte e della rinascita, necessari per ottenere la sapienza e la conoscenza.
 La dea è in possesso di uno strumento magico, un calderone in grado di donare saggezza e ispirazione a coloro che ne bevono il contenuto e che invocano Ceridwen. Perciò, ella è anche la dea dei bardi e l'iniziatrice dei poeti, i quali la onoravano e si ispiravano a lei per elaborare le loro opere.
 Un altro ambito a cui Ceridwen è strettamente collegata è quello della morte. Non a caso ella è denominata "Anna" o "Annys", la strega e regina dei morti in qualità di sacerdotessa primordiale, la "anna nera dei misteri proibiti".
 Tuttavia, all'idea di morte è connessa anche quella di rinascita. A Ceridwen, infatti, sono consacrati il cinghiale, simbolo di forza e di amore e la scrofa bianca, simbolo di fertilità, buona fortuna e prosperità. Inoltre, il suo albero sacro è la betulla, albero legato alla luna, alla rinascita e alla saggezza. Un ulteriore simbolo della duplicità della dea è il suo falcetto, strumento che rimanda alla luna per la forma alla morte e al raccolto (rinascita).

La dea Ceridwen e il suo calderone


Il mito che la riguarda narra che Ceridwen aveva due figli: Creidwy, bello e luminoso, e Afagddu, che era forse il più brutto bambino del mondo. Per compensare la deformità di Afagddu, la dea decise di preparare una pozione che gli avrebbe permesso di diventare l’uomo più saggio del mondo. Il tempo di preparazione per la pozione era molto lungo, perciò Ceridwen mise a controllarla un giovane di nome Gwion Bach, raccomandandogli di non berne nemmeno una goccia.
  Ma un giorno, mentre la dea era assente, tre gocce del liquido che bolliva schizzarono sul dito di Gwyon che se lo portò immediatamente alla bocca per alleviare il dolore. Il giovane fu subito colmato di tutta la conoscenza e la saggezza universale, derubando così il povero e brutto Afagddu dell’unica possibilità di riscatto.
 Quando Ceridwen scoprì ciò che era successo, andò su tutte le furie e si lanciò all'inseguimento di Gwyon, che si era dato alla fuga per non dover subire l'ira della dea. Per correre più veloce, Gwyon si trasformò in lepre, ma la dea assunse l'aspetto di un levriero. Gwyon allora divenne un pesce, ma Ceridwen si tramutò in una lontra. Poi, il ragazzo si trasformò in un uccello e la dea in una civetta. Infine, Gwyon diventò un chiocco di grano, ma la dea, nelle sembianze di una gallina, lo scovò e lo ingoiò.
 Tornata in forma umana, Ceridwen scoprì di essere incinta e dopo nove mesi partorì un bimbo che somigliava terribilmente a Gwyon. Piena ancora di rancore per il torto subito dal padre del bambino, la dea decise di affidarlo alle acque di un fiume.   
 Il bambino venne trovato incastrato in una diga dal principe Elphin, che non appena vide la sua “fronte radiosa di luce” lo battezzò con il nome di Taliesin. In futuro, Taliesin divenne il più grande bardo della storia in Gran Bretagna, perché colmo della saggezza e della conoscenza universale acquisite nella sua precendete incarnazione grazie alla pozione sacra della dea Ceridwen.

Fonti: articolo "Pantheon gallese: la dea Ceridwen" al sito http://www.celticworld.it/sh_wiki.php?act=sh_art&iart=1154&im=1.






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