martedì 30 luglio 2019

La mano di Fatima: un ponte tra culture

 La spensieratezza dell'estate ci invita tante volte ad abbigliarci con capi d'ispirazione esotica o etnica, tra cui anche orecchini, bracciali o ciondoli che richiamano terre lontane. In questi anni si è diffuso molto il simbolo della mano di Fatima, che è comparsa prepotentemente sulle magliette, come tatuaggio e nel mondo dei gioielli femminili. 
 In realtà questi oggetti che indossiamo con leggerezza (ebbene sì, anch'io ne sono conquistata) fanno riferimento a simboli che si portano sulle spalle migliaia di anni. Ed è il caso anche della mano di Fatima, di cui oggi vorrei tracciare la storia, aiutata anche dal racconto di una delle mie alunne di fede musulmana.


 Le origini

 L'iconografia della mano è presente in tantissime culture antiche, molte volte per esprimere l'idea di potere o dominio, tanto di una divinità o di un'istituzione (si pensi per esempio al monarca). Poi a seconda della cultura d'appartenenza, essa ha assunto diversi valori.
 La famosa mano con cinque dita attaccate tra loro, in cui indice e anulare hanno la medesima lunghezza e pollice e mignolo sembrano identici, nasce migliaia di anni fa, probabilmente introdotta dai Cartaginesi che la associavano a Tanit, la dea della luna e della fertilità sposa del dio Baal. Probabilmente però tale attributo è riconducibile al culto più antico di Inanna da parte dei Sumeri e a quello assiro-babilonese di Ishtar, anch'esse dee dell'amore, della bellezza e della fertilità.  
 Dai popoli mesopotamici alla cultura ebraica e, in un secondo momento, islamica, il passo è breve. Infatti, nonostante sia più conosciuto come simbolo musulmano, la mano di Fatima rappresenta un simbolo importante anche nella tradizione giudaica.

 Tra cultura ebraica e islamica


 Le versioni di questo simbolo sono tante e differenti a seconda della cultura, ma le caratteristiche comuni rimangono le cinque dita, che possono essere rivolte indifferentemente verso l'alto o verso il basso, e le decorazioni al proprio interno. Di solito nelle versioni islamiche all'interno della mano compare un occhio, l'occhio di Allah, mentre in quelle ebraiche sono presenti una stella di David o le iscrizioni di alcune preghiere.

Diverse versioni della mano di Fatima

 In entrambe le religioni il numero cinque possiede dei rimandi importanti. Nella tradizione ebraica, hamesh, il cinque, è il numero dei libri della Torah, chiamati anche Pentateuco: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. Inoltre la quinta lettera dell'alfabeto ebraico, He (ה‎), è uno dei nomi sacri di Dio.
 Da parte sua, anche la cultura islamica mostra una predilezione per questo numero: cinque sono infatti i pilastri dell'Islam, ossia la testimonianza di fede, la preghiera (cinque volte al giorno), il pellegrinaggio alla Mecca, l'elemosina e il digiuno. Ma sono cinque anche i componenti della famiglia sacra: Maometto, Fatima, Ali, Hussein e Hassan. Non per nulla nella tradizione musulmana il nome della mano di Fatima, oltre a mano di Alo, è Hamsa o Khamsa, come appunto il numero cinque. 
 Per gli ebrei invece il nome di questo simbolo cambia in mano di Miriam, la sorella di Mosé e Aronne, che nell'immaginario giudaico e dei cristiani d'Oriente svolge il ruolo della Madonna, in quanto figura femminile più vicina a Dio.

 La storia di Fatima


 Ma per quale motivo questo simbolo è noto allora come "mano di Fatima"?
 Il nome nasce da una storia che vede come protagonista Fatima, figlia di Maometto e dell'amata moglie Khadija e figura molto venerata e cara alla religione musulmana. Il suo nome significa in arabo "la luminosa" e fu l'unica a dare una discendenza a Maometto con i figli Hassan e Hussein, avuti da Ali, cugino del Profeta e primo imam sciita.

 La tradizione vuole che Fatima avesse una fede talmente forte da essere miracolosa: quando si recava nel deserto per pregare, infatti, riusciva a far piovere e a far nascere fiori dalle gocce cadute a terra.
 Altrettanto solido era l'amore che Fatima nutriva per il marito, Ali. Una sera, mentre la moglie stava cucinando la cena, Ali rientrò con una concubina, come gli era permesso dalla legge islamica, e Fatima provò un dolore così grande che non si accorse che le era scivolato il cucchiaio e che stava usando la propria mano per mescolare il cibo. La pena provata dalla donna era talmente potente che solo in un secondo momento notò che la mano le bruciava e Ali la aiutò a medicarla, dicendole però che voleva passare la notte con la concubina.
 Quella sera, vedendo il marito che si adagiava con un'altra donna, Fatima non riuscì a trattenere le lacrime, e una finì sulla spalla di Ali. Questi, vedendo quanto era grande l'amore che la moglie provava per lui, decise di rinunciare all'altra donna.

 Il significato oggi 


 Oggi la mano di Fatima è diventato perlopiù un amuleto e le donne musulmane la indossano per ricevere in dono le virtù della pazienza, serietà e serenità, fondamentali per un futuro felice.
 Si è anche recuperato l'uso apotropaico di questo simbolo, considerato un vero e proprio portafortuna in grado di scacciare il malocchio.
 Infine, la sua connessione con le divinità femminili dell'antichità, fa sì che la mano di Fatima sia usata per indicare spazi adibiti alle donne o che queste lo indossino come amuleto d'amore.



 Ecco quindi che un simbolo indossato da tante donne con disinvoltura fa invece riferimento a significati più profondi, che anche la vicinanza in ambiente lavorativo con delle ragazze di culture diverse mi ha portato a scoprire.
 Per me una cosa da non sottovalutare, in questi tempi dove tante volte i toni si fanno duri e persino violenti, è che esistono storie o simboli, come la mano di Fatima, che uniscono e che, passando da una cultura all'altra, richiamano alla fratellanza tra i popoli. 
 Forse allora riscoprendo i significati profondi dei simboli potremo arrivare a ricordarci che in fondo non siamo poi così diversi.    





Fonti:
voce "Mano" in CHEVALIER, Jean, GHEERBRANT, Alain, Dizionario dei simboli: miti, sogni, costumi, gesti, forme, figure, colori, numeri, Vol. II, Bur Rizzoli, Milano, 2011, pp. 61-66;
- Wikipedia, voce "Mano di Fatima";
Wikipedia, voce "Fāṭima bint Muhammad";
- VALSECCHI, Alessio, Simbolo esoterico: la Mano di Fatima, in La tela nera;
- Holyart, "Mano di Fatima: storia e significato"; 
- blog La mano di Fatima, "La Khamsa: un amuleto tra due culture".

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