A tutti sarà sicuramente capitato di desiderare fortemente qualcosa. Tutti abbiamo dei sogni nel cassetto, delle cose che vorremmo ottenere, fare o identità che vorremmo rispecchiare. In quei momenti o ci rivolgiamo a qualche forza soprannaturale o pensiamo a quanto sarebbe bello avere la lampada di Aladino, con un genio che ci aiuti a raggiungere tutti i nostri scopi senza far fatica.
Ebbene, oggi qui voglio distruggere l'immagine conciliante e consolatoria del fantastico genio blu elettrico che aiutava Aladdin a conquistare la bella Jasmine. Perché se da una parte i geni esistono davvero nella tradizione araba e musulmana, dall'altra bisogna dire che sono molto lontani dall'immagine del simpatico gigante blu della Disney. Il loro vero nome, poi, non è "genio", ma jinn o djinn.
Etimologia
Questa denominazione deriva dal verbo arabo jānn, "celare", e in italiano viene appunto tradotta con "genio". In realtà, l'etimologia di questa parola è molto discussa; se alcuni la vogliono ricondurre semplicemente al latino genius, la maggior parte degli studiosi preferisce invece rifarsi alla radice aramaica presente nel termine, che ricondurrebbe al già citato significato di "nascondersi", "occultarsi". Inoltre, non è trascurabile la somiglianza fonetica di jinn con la Gehenna, il luogo infuocato della religione ebraica dove vengono purificate le anime malvagie.
I jinn prima e dopo l'Islam
I jinn erano presenti nel folklore arabo ancor prima dell'avvento dell'Islam, ed erano creature in grado di sprigionare una grande forza malvagia, che poteva essere addirittura letale. Gli storici della religione islamica vedono in queste entità maligne i segni dell'ostilità dell'ambiente in cui vivevano le popolazioni della penisola arabica, in parte sedentarie e in parte nomadi.
Più avanti, anche l'Islam accetterà l'esistenza dei jinn, attenuando, però, i loro tratti negativi. Con l'Islam, infatti, il jinn non è più una creatura necessariamente malvagia, ma è dotata del libero arbitrio, quindi può scegliere tra il Bene e il Male. Quindi esistono anche dei jinn buoni, convertitisi all'Islam dopo aver ascoltato le parole di Maometto. Questi sono esseri benefici per l'uomo e un esempio lampante si trova nelle Mille e una notte, nella fiaba in cui Aladdin libera il jinn rinchiuso nella lampada, che gli promette di realizzare alcuni suoi desideri. Per quanto riguarda i jinn cattivi, invece, l'Islam crede che possano interferire nella vita umana, ma non con la potenza malvagia di cui si credeva fossero dotati. Dopo l'avvento della religione musulmana, infatti, il jinn cattivo divenne uno spirito simile al poltergeist della mitologia nordica, che infastidiva con dei dispetti gli esseri umani, senza arrivare a essere letale.
La nascita dei jinn
L'origine di queste creature viene narrata proprio nel Corano, il libro sacro della religione islamica. In esso si afferma che i jinn sono creature a metà tra il mondo angelico e quello umano, che si differenziano da angeli e umani fin dal momento della Creazione. Infatti, mentre gli angeli nascono dalla luce e gli uomini dalla terra, Allah crea i jinn da un fuoco senza fumo:
Creammo l’uomo con argilla secca, tratta da mota impastata. E in precedenza creammo i Jinn dal fuoco di un vento bruciante
[Corano XV: 26-27]
Questi esseri creati dal fuoco vennero mandati da Allah stesso sulla terra contro i primi abitanti del pianeta, che avevano diffuso la corruzione e si uccidevano vicendevolmente. A capo dei jinn c'era il bellissimo Iblis, custode del tesoro del paradiso che risiedeva in cielo durante la notte e sulla terra durante il giorno. Eppure, quando Allah chiese agli angeli di prostrarsi davanti ad Adamo, fu proprio Iblis l'unico a rifiutarsi di farlo, in quanto riteneva l'uomo inferiore a lui perché fatto di terra:
«Eppur Noi vi abbiam stabiliti sulla terra e v'abbiam dato i mezzi per viverci: quanto poco siete riconoscenti!
Oltre all'aspetto fisico e ai poteri soprannaturali, tutti i jinn sono poi accomunati dai luoghi dove preferiscono risiedere. Essi infestano le rovine, le case abbandonate, i grandi spazi aperti, come per esempio il deserto, luoghi sporchi e i cimiteri. In generale, i jinn prediligono gli ambienti dove l'ingiustizia si diffonde più facilmente, come posti affollati in cui si scambiano le merci. Da questo dettaglio si capisce che nel folklore arabo queste figure siano ritenute più maligne che benevole, anche se, come si è detto in precedenza, si riconosce l'esistenza di jinn buoni.
Nonostante queste caratteristiche comuni, i jinn possono essere distinti in vari tipi diversi tra loro. Nel Corano, Maometto enumera tre categorie di jinn: uno che può volare nell'aria, un altro che penetra nel corpo di cani e serpenti e uno che si sposta all'interno di un luogo limitato.
Ma le tipologie di questi esseri sono molto più numerose e si distinguono per delle caratteristiche peculiari. Gli spiriti più semplici, che non hanno tratti distintivi, si chiamano jinni. Gliʿimar (al singolareʿāmir) abitano insieme agli uomini. Gli arwah (al singolare ruh) sono in grado di vedere i bambini. I jinn malvagi originati dalla luce o dal fuoco sono considerati satanici e sono chiamati shayatin (shaytān al singolare). I marid sono i jinn più arroganti e orgogliosi, ma possono esaudire i desideri dei mortali, una volta invocati attraverso dei rituali. Questi jinn possono anche essere imprigionati, sempre seguendo dei determinati riti. Ma la categoria più potente e più diabolica è rappresentata dagli ifrit, gli spiriti del fuoco dalle fattezze di uomini dalla forza eccezionale. Gli ifrit sono convinti di essere creature primigenie, perciò si ritengono superiori rispetto al resto del creato. Tuttavia, alcuni uomini hanno trovato il modo di esercitare il proprio controllo sugli ifrit attraverso formule magiche. Ovviamente gli ifrit mal sopportano questa loro condizione, così quando vengono invocati da qualcuno hanno un atteggiamento ironico e malizioso e, quando è possibile, non si fanno scrupoli a travisare gli ordini del proprio padrone.
La tradizione islamica riconosce i jinn satanici per alcuni comportamenti molto concreti: mangiano con la mano sinistra, si riuniscono al crepuscolo, prediligono luoghi di decadenza come i cimiteri e i bagni, entrano e vivono in case già abitate da umani, amano la corruzione, l'odio, la disubbidienza e la malvagità. Lo scopo di questi jinn è convincere le persona ad adorare idoli diversi da Allah.
I ghoul
Nell'antico folklore arabo si parla di altre creature diaboliche, annoverate tra i jinn, ma con delle diversità non trascurabili: i ghoul. Costoro sono dei jinn a metà tra demoni e non-morti, dotati di un corpo materiale (e non fatti di nebbia, come i jinn di cui si è parlato in precedenza). Essi si presentano sotto forma di persone emaciate, completamente prive di peli e con lineamenti affilati. Hanno denti appuntiti, pupille enormi e pelle affetta da necrosi coagulativa. Tuttavia, in quanto jinn, anche i ghoul possono mutare forma, in particolare in iene e altri animali necrofagi.
Sono dei jinn predatori, che danno la caccia a viaggiatori solitari, che possono inseguire anche per giorni interi. La loro vittime preferite sono giovani, o comunque esseri facili da uccidere. Ma non è infrequente che i ghoul ripieghino sulla necrofagia. Essi sono assidui frequentatori di cimiteri e di obitori e spesso profanano i cadaveri delle tombe.
Queste loro abitudini alimentari li spingono a vivere in luoghi appartati, isolati oppure, con l'avvento della società industriale, nelle reti fognarie e nelle linee della metropolitana, da dove occasionalmente catturano dei senzatetto o dei mendicanti. Ma più vivono in solitudine nutrendosi di corpi morti, più subiscono degenerazioni fisiche che li differenziano dagli esseri umani.
Insomma, si tratta di un quadretto molto differente da quello presentato dal film Disney, vero?
I jinn sono molto più simili ai nostri diavoletti o, sempre tornando ad Aladdin, al cattivo Jafar, quando assume le sembianze e i poteri da genio. Però dobbiamo dire che, alla luce di quanto si è detto, esistono anche dei jinn buoni, che vivono con gli uomini e che forse addirittura realizzano i desideri.
Se incontrassi uno di questi jinn buoni forse nemmeno gli chiederei un aiuto concreto, non gli chiederei di realizzare i miei sogni qui e ora. Ma gli chiederei di mostrarmi la strada da percorrere, gli chiederei cosa devo fare, o qualche altro consiglio. Purtroppo, per i giovani ora serve davvero il genio della lampada per trovare il proprio posto nel mondo.
Il simpatico genio di Aladdin |
Etimologia
Questa denominazione deriva dal verbo arabo jānn, "celare", e in italiano viene appunto tradotta con "genio". In realtà, l'etimologia di questa parola è molto discussa; se alcuni la vogliono ricondurre semplicemente al latino genius, la maggior parte degli studiosi preferisce invece rifarsi alla radice aramaica presente nel termine, che ricondurrebbe al già citato significato di "nascondersi", "occultarsi". Inoltre, non è trascurabile la somiglianza fonetica di jinn con la Gehenna, il luogo infuocato della religione ebraica dove vengono purificate le anime malvagie.
I jinn prima e dopo l'Islam
I jinn erano presenti nel folklore arabo ancor prima dell'avvento dell'Islam, ed erano creature in grado di sprigionare una grande forza malvagia, che poteva essere addirittura letale. Gli storici della religione islamica vedono in queste entità maligne i segni dell'ostilità dell'ambiente in cui vivevano le popolazioni della penisola arabica, in parte sedentarie e in parte nomadi.
Più avanti, anche l'Islam accetterà l'esistenza dei jinn, attenuando, però, i loro tratti negativi. Con l'Islam, infatti, il jinn non è più una creatura necessariamente malvagia, ma è dotata del libero arbitrio, quindi può scegliere tra il Bene e il Male. Quindi esistono anche dei jinn buoni, convertitisi all'Islam dopo aver ascoltato le parole di Maometto. Questi sono esseri benefici per l'uomo e un esempio lampante si trova nelle Mille e una notte, nella fiaba in cui Aladdin libera il jinn rinchiuso nella lampada, che gli promette di realizzare alcuni suoi desideri. Per quanto riguarda i jinn cattivi, invece, l'Islam crede che possano interferire nella vita umana, ma non con la potenza malvagia di cui si credeva fossero dotati. Dopo l'avvento della religione musulmana, infatti, il jinn cattivo divenne uno spirito simile al poltergeist della mitologia nordica, che infastidiva con dei dispetti gli esseri umani, senza arrivare a essere letale.
La nascita dei jinn
L'origine di queste creature viene narrata proprio nel Corano, il libro sacro della religione islamica. In esso si afferma che i jinn sono creature a metà tra il mondo angelico e quello umano, che si differenziano da angeli e umani fin dal momento della Creazione. Infatti, mentre gli angeli nascono dalla luce e gli uomini dalla terra, Allah crea i jinn da un fuoco senza fumo:
Creammo l’uomo con argilla secca, tratta da mota impastata. E in precedenza creammo i Jinn dal fuoco di un vento bruciante
[Corano XV: 26-27]
Questi esseri creati dal fuoco vennero mandati da Allah stesso sulla terra contro i primi abitanti del pianeta, che avevano diffuso la corruzione e si uccidevano vicendevolmente. A capo dei jinn c'era il bellissimo Iblis, custode del tesoro del paradiso che risiedeva in cielo durante la notte e sulla terra durante il giorno. Eppure, quando Allah chiese agli angeli di prostrarsi davanti ad Adamo, fu proprio Iblis l'unico a rifiutarsi di farlo, in quanto riteneva l'uomo inferiore a lui perché fatto di terra:
«Eppur Noi vi abbiam stabiliti sulla terra e v'abbiam dato i mezzi per viverci: quanto poco siete riconoscenti!
Eppure vi abbiam creati, poi vi abbiam formati, poi abbiam detto agli angeli: "Prostratevi avanti ad Adamo!"
E si prostrarono tutti, eccetto Iblīs, che tra i prostrati non fu.
E disse Iddio: "Che cosa t'ha impedito di prostrarti, quando Io te l'ho ordinato?"
E quegli rispose: "Io sono migliore di lui. Me Tu creasti di fuoco e lui creasti di fango!"»
[Corano, VII: 10-12]
Allah decise di punire Iblis per la sua superbia facendolo diventare un ribelle lapidato (shaytān rajim) tanto che il suo nome sarebbe un termine adattato dal greco diàbolos per indicare satana (shaytān) e che significa "afflitto", "disperato". Da quel momento in poi, Iblis cominciò a tentare l'uomo insieme a un esercito di jinn, che vollero seguire la sua sorte.
Tuttavia, i jinn che dovessero arrecare danno agli esseri umani, verranno ritenuti da Allah responsabili delle proprie cattive azioni il giorno del Giudizio Universale. Quel Giorno, i jinn saranno giudicati allo stesso modo degli uomini, a seconda della condotta tenuta sulla terra. Come gli uomini, dunque, anche i jinn verranno distinti in buoni e malvagi a seconda del loro operato e Allah stesso deciderà a chi spetta il Paradiso e a chi la punizione.
Tuttavia, i jinn che dovessero arrecare danno agli esseri umani, verranno ritenuti da Allah responsabili delle proprie cattive azioni il giorno del Giudizio Universale. Quel Giorno, i jinn saranno giudicati allo stesso modo degli uomini, a seconda della condotta tenuta sulla terra. Come gli uomini, dunque, anche i jinn verranno distinti in buoni e malvagi a seconda del loro operato e Allah stesso deciderà a chi spetta il Paradiso e a chi la punizione.
Azazil, l'angelo ribelle |
Tipi di jinn
Se leggiamo il Corano sembra che i jinn possano in qualche modo rispecchiare l'aspetto umano, perché sono anch'essi dotati di un cuore, occhi, orecchie e voci capaci di sedurre. In realtà, però, i jinn sono costituiti da un materiale simile alla nebbia, che può solidificarsi per assumere fattezze umane o animalesche. Questo è, infatti, uno dei poteri soprannaturali che distingue i jinn dagli esseri umani. Altre caratteristiche che dimostrano la natura prodigiosa di queste creature, sono l'abilità di muoversi a una velocità straordinaria e la facoltà di assumere il controllo delle menti e dei corpi di altri esseri.Oltre all'aspetto fisico e ai poteri soprannaturali, tutti i jinn sono poi accomunati dai luoghi dove preferiscono risiedere. Essi infestano le rovine, le case abbandonate, i grandi spazi aperti, come per esempio il deserto, luoghi sporchi e i cimiteri. In generale, i jinn prediligono gli ambienti dove l'ingiustizia si diffonde più facilmente, come posti affollati in cui si scambiano le merci. Da questo dettaglio si capisce che nel folklore arabo queste figure siano ritenute più maligne che benevole, anche se, come si è detto in precedenza, si riconosce l'esistenza di jinn buoni.
Nonostante queste caratteristiche comuni, i jinn possono essere distinti in vari tipi diversi tra loro. Nel Corano, Maometto enumera tre categorie di jinn: uno che può volare nell'aria, un altro che penetra nel corpo di cani e serpenti e uno che si sposta all'interno di un luogo limitato.
Ma le tipologie di questi esseri sono molto più numerose e si distinguono per delle caratteristiche peculiari. Gli spiriti più semplici, che non hanno tratti distintivi, si chiamano jinni. Gliʿimar (al singolareʿāmir) abitano insieme agli uomini. Gli arwah (al singolare ruh) sono in grado di vedere i bambini. I jinn malvagi originati dalla luce o dal fuoco sono considerati satanici e sono chiamati shayatin (shaytān al singolare). I marid sono i jinn più arroganti e orgogliosi, ma possono esaudire i desideri dei mortali, una volta invocati attraverso dei rituali. Questi jinn possono anche essere imprigionati, sempre seguendo dei determinati riti. Ma la categoria più potente e più diabolica è rappresentata dagli ifrit, gli spiriti del fuoco dalle fattezze di uomini dalla forza eccezionale. Gli ifrit sono convinti di essere creature primigenie, perciò si ritengono superiori rispetto al resto del creato. Tuttavia, alcuni uomini hanno trovato il modo di esercitare il proprio controllo sugli ifrit attraverso formule magiche. Ovviamente gli ifrit mal sopportano questa loro condizione, così quando vengono invocati da qualcuno hanno un atteggiamento ironico e malizioso e, quando è possibile, non si fanno scrupoli a travisare gli ordini del proprio padrone.
La tradizione islamica riconosce i jinn satanici per alcuni comportamenti molto concreti: mangiano con la mano sinistra, si riuniscono al crepuscolo, prediligono luoghi di decadenza come i cimiteri e i bagni, entrano e vivono in case già abitate da umani, amano la corruzione, l'odio, la disubbidienza e la malvagità. Lo scopo di questi jinn è convincere le persona ad adorare idoli diversi da Allah.
Un ifrit, lo spirito del fuoco |
I ghoul
Nell'antico folklore arabo si parla di altre creature diaboliche, annoverate tra i jinn, ma con delle diversità non trascurabili: i ghoul. Costoro sono dei jinn a metà tra demoni e non-morti, dotati di un corpo materiale (e non fatti di nebbia, come i jinn di cui si è parlato in precedenza). Essi si presentano sotto forma di persone emaciate, completamente prive di peli e con lineamenti affilati. Hanno denti appuntiti, pupille enormi e pelle affetta da necrosi coagulativa. Tuttavia, in quanto jinn, anche i ghoul possono mutare forma, in particolare in iene e altri animali necrofagi.
Sono dei jinn predatori, che danno la caccia a viaggiatori solitari, che possono inseguire anche per giorni interi. La loro vittime preferite sono giovani, o comunque esseri facili da uccidere. Ma non è infrequente che i ghoul ripieghino sulla necrofagia. Essi sono assidui frequentatori di cimiteri e di obitori e spesso profanano i cadaveri delle tombe.
Queste loro abitudini alimentari li spingono a vivere in luoghi appartati, isolati oppure, con l'avvento della società industriale, nelle reti fognarie e nelle linee della metropolitana, da dove occasionalmente catturano dei senzatetto o dei mendicanti. Ma più vivono in solitudine nutrendosi di corpi morti, più subiscono degenerazioni fisiche che li differenziano dagli esseri umani.
Un ghoul |
Insomma, si tratta di un quadretto molto differente da quello presentato dal film Disney, vero?
I jinn sono molto più simili ai nostri diavoletti o, sempre tornando ad Aladdin, al cattivo Jafar, quando assume le sembianze e i poteri da genio. Però dobbiamo dire che, alla luce di quanto si è detto, esistono anche dei jinn buoni, che vivono con gli uomini e che forse addirittura realizzano i desideri.
Se incontrassi uno di questi jinn buoni forse nemmeno gli chiederei un aiuto concreto, non gli chiederei di realizzare i miei sogni qui e ora. Ma gli chiederei di mostrarmi la strada da percorrere, gli chiederei cosa devo fare, o qualche altro consiglio. Purtroppo, per i giovani ora serve davvero il genio della lampada per trovare il proprio posto nel mondo.
Fonti:
- Wikipedia, voce "Jinn";
- La zona morta, articolo "I jinn, signori dei desideri";
- Freeonda-Revolution, articolo "Leggende e misteri sui jinn".
Mi rapiscono sempre i tuoi interessantissimi post. Giusto oggi leggevo del culto degli antenati e degli spiriti che assumono sembianze e ruoli diversi a seconda della comunità che esercita il culto! Come è vero che le interpretazioni variano a seconda del contesto, a seconda delle paure dell'uomo e dei suoi desideri...! Credo che sarebbe bello se qualcuno potesse indicare una via per raggiungere un paradiso 'terreno'.. peccato che davvero, oggi non servirebbe un genio ma un vero miracolo! Ti abbraccio stella e ancora bravissima! :)
RispondiEliminaChe belle queste creature mutevoli, Ely! E' come dici tu, a seconda delle paure e dei desideri dell'uomo si modellano figura diverse, benevole o malvagie. E poi la storia dell'angelo caduto sembra un "must" nelle tre maggiori religioni monoteiste!
EliminaChissà, magari un miracolo arriva...se avessi una lampada mediorientale un tentativo per sfregarla lo farei! ;)
Un bacione, carissima!
questo articolo é molto interessante! Perché parla di realtà verissime.. sono una ragazza musulmana e conosco molto bene il mondo dei jinn e degli spiriti, mia mamma e tutte le mie zie sono specializzate in esorcismo islamico,che consiste nel cacciare i jinn nei corpi di esseri umani posseduti. All'inizio era molto scettica riguardo all'argomento ma un giorno mia madre decise di portarmi con sé ad una seduta di esorcismo. Andammo in casa della ragazza in questione e io mi sedetti prendendo le distanze necessarie e osservai. Non ci vogliono capacità stratosferiche per cacciare i demoni ma bisogna conoscere il maggior numero possibile di versetti coranici l'unica difesa efficace per cacciarli dai corpi posseduti. Infatti essi fanno parte del creato di Allah e solo le sue parole nel sacro corano sono efficaci su di loro.
RispondiEliminainteressante! A titolo informativo ci sono diverse imperfezioni sulla tradizione islamica. Per esempio Iblis il nome angelico della figura demoniaca la cui cacciata e sprofondamento lo porteranno al nome di Shaytan (satana). Iblis può essere visto come un Jinn ma non è detto, faceva parte della schiera angelica ed è un angelo caduto.
RispondiEliminain realtà è un jinn, fu salvato dagli angeli per volere di Dio quando Egli decise di sterminare la specie di Iblis, che compiva molti atti empi. Iblis crebbe fra gli angeli, ma non è angelo, anche perché gli angeli nel corano non hanno libero arbitrio mentre Iblis poteva scegliere
Eliminae Iblis è stato creato dal fuoco! Gli Angeli dalla luce pura
Eliminainteressante! A titolo informativo ci sono diverse imperfezioni sulla tradizione islamica. Per esempio Iblis il nome angelico della figura demoniaca la cui cacciata e sprofondamento lo porteranno al nome di Shaytan (satana). Iblis può essere visto come un Jinn ma non è detto, faceva parte della schiera angelica ed è un angelo caduto.
RispondiEliminaGrazie per le correzioni, la mia intenzione era appunto quella di identificare Iblis con un angelo caduto, simile al Satana della tradizione cristiana. Qualsiasi approfondimento o correzione è ben accetto! ;D
RispondiEliminaPer quanto ne so io Iblis non era un angelo ma un "spirito bellissimo che si rifiutò di prostrarsi ad adamo
RispondiEliminaNon erano Angeli di fuoco ma creazioni a parte. In più shaytan si chiama iblis e non azazel
RispondiEliminaGrazie per le correzioni, ho cercato di correggere e rivedere quanto mi avete segnalato.
RispondiEliminaciao, vorrei sapere dove hai preso l'illustrazione del Jinn, conosci per caso l'illustratore che l'ha realizzata?
RispondiElimina