domenica 8 luglio 2012

Izanagi e Izanami

 Anche se avevano creato le isole del Giappone, la storia delle divinità creatrici Izanagi e Izanami non era ancora finita. Ecco la continuazione della loro leggenda.

Izanagi e Izanami

 Izanami diede alla luce molti altri figli e figlie, che divennero altrettante divinità. Gli dèi del vento, degli alberi, delle pianure, dei monti, delle salite, delle vette, delle valli, dei pendii, del mare, della spuma, delle onde, delle acque, della navigazione, delle costruzioni, del cielo, della natura e del fuoco. Le Otto Grandi Isole assunsero la loro fisionomia: si riempirono di monti e di laghi, di piante e animali, e il paesaggio divenne come è ancora oggi.
 Ma nel dare alla luce il dio del fuoco, Izanami si ustionò il ventre e morì. La donna fu sepolta sul monte Hiba, nella penisola di Izumo. Izanagi non si dava pace per la perdita dell'amata, così si mise in viaggio per  lo Yomi-tsu-kuni, il paese dei morti che si trovava nel sottosuolo. Entrò in una caverna, e dopo aver percorso un lungo cunicolo, giunse a una strana costruzione che sprofondava ancor più nelle viscere della terra. Lì, invocò Izanami e la pregò di tornare con lui, perché non avevano ancora terminato l'opera di creazione. Dall'oscurità, Izanami rispose al fratello-marito che non poteva raggiungerlo, perché aveva già mangiato il cibo dei morti. Però, chiese a Izanagi di attendere e gli intimò di non guardarla.
 Izanagi si dispose all'attesa, ma il tempo passava e dalla botola non venivano voci. Allora, non potendo più attendere, prese il pettine che portava al nodo sinistro dei capelli, ne ruppe un dente e vi accese un piccolo fuoco. Poi diresse il lumicino all'interno della botola e vide Izanami. Era orrenda come in vita era stata bella. Sul suo corpo si ammassavano dagli spiriti degli inferi. Il viso era una massa di carni putrefatte, brulicanti di vermi.
 Izanami gridò di rabbia, poiché guardandola e scoprendo il suo aspetto orribile, il fratello-marito l'aveva disonorata. Per vendicarsi, colei che era stata Izanami si trasformò in una furia e tentò di uccidere Izanagi. Questi fuggì su attraverso un cunicolo e Izanami lo inseguì, mentre gli spiriti degli inferi la seguivano con gran fragore. Izanagi le sfuggì per un soffio e, una volta uscito dal regno dei morti, afferrò una grande roccia che solo mille uomini avrebbero potuto spostare e bloccò l'ingresso dello Yomi-tsu-kuni. 
 Dall'altra parte della barriera, Izanami maledisse il fratello-marito e la sua stirpe, dichiarando che da allora in poi, ogni giorno i suoi spiriti sarebbero andati sulla terra a prendere con sé mille uomini. Da parte sua, Izanagi rispose che ogni giorno avrebbe generato almeno mille e cinquecento uomini. Per questa ragione, dunque, tuttora muoiono sulla terra almeno mille uomini al giorno, ma d'altra parte ne nascono più di mille e cinquecento.

 Dopo l'infruttuoso viaggio nell'oltretomba, Izanagi provvide subito a purificarsi. Giunto sull'isola Tsukushi, adempì ai sacri lavacri e dall'abluzione di ogni suo abito e di ogni parte del suo corpo nacque una diversa divinità. Vennero così alla luce gli dèi del pianto, dei dolori, delle strade, dei bivi, delle spiagge, dei mali, del fondo del mare, della superficie del mare, dell'alto mare, della morte, dei banchetti, dei meandri, dei fiumi, ecc. 
 Dal lavacro del suo occhio sinistro nacque Amaterasu-ō-mi-kami, la Grande Augusta Divinità che Regge il Cielo. Dal lavacro del suo occhio destro nacque Tsuki-yomi-no-mikoto, Sua Altezza la Luna delle Notti. E dal lavacro del suo naso nacque per ultimo Take-haya-Susano-ō-no-mikoto, Sua Altezza il Maschio Rapido Impetuoso. Allora Izanagi si tolse la collana di pietre ricurve che aveva al collo e la diede ad Amaterasu,  dicendole: "Tu, signora, sarai la dea del sole, e governerai la pianura dell'alto cielo". Poi si rivolse a Tsuki-yomi e gli disse: "Tu, signore, sarai il dio della luna, e governerai il regno buio della notte". Infine parlò a Susano-ō: "E tu, signore, sarai il dio della tempesta, governerai la pianura del mare".
 Così ebbero origine tutte le maggiori divinità giapponesi.

Nascita di Amaterasu

Fonti: Wikipedia, voce "mitologia giapponese"; sito internet Bifrost all'url http://bifrost.it/Sintesi/Kojiki.html#10; documento pdf on-line dal titolo "L'incontro: cosmogonia giapponese" all'indirizzo http://www.neverland-judo.it/documenti/incontro.pdf.

2 commenti:

  1. Che meraviglia le leggende del Giappone. Interessanti davvero, Gre! (capita proprio a fagiolo.. ho giusto il mio bel da fare col giapponese!) :) Un bacione e continua a deliziarci con questi post!

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    1. A dir la verità non conosco le leggende giapponesi, ma ho letto di recente un paio di miti e mi sono piaciuti subito!
      Stai anche imparando il giapponese? Hai davvero mille risorse, Ely!
      A presto, cara!
      Bacio!

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