E anche oggi cade la pioggia. Da qualche giorno sembra che il sole non voglia più uscire da dietro queste nuvole grigie.
Ma che ci possiamo fare? In fondo la primavera è anche questo: non solo il tepore e il primo caldo portato dal sole, ma anche temporali e burrasche improvvise, vento che scompiglia i capelli e che porta via gli ombrelli.
Una cosa, però, si può fare. Voglio raccontarvi una leggenda che parla del sole. Chissà, magari la storia sarà propiziatoria! ;)
Questo mito è uno dei più celebri nel mondo azteco: è la leggenda dei Cinque Soli e si colloca tra i miti cosmogonici più importanti dell'America centrale. Ora facciamo uno sforzo e immaginiamo di tornare indietro, indietro, fino a quando non esisteva niente.
Il mondo era immerso in un’oscura
tenebra. Nulla esisteva, se non un’immensa volta celeste nera. Ometeotl, il
grande creatore, viveva al tredicesimo livello del cielo, il più alto. Egli
generò con Xochiquetzal quattro figli, i quattro Tezcatlipoca: Quetzalcoatl, il
Tezcatlipoca Bianco dell’Est, dio del vento; Huitzilopochtli, il Tezcatlipoca Blu
del Sud, dio della guerra; Xipe Totec, il Tezcatlipoca Rosso dell’Ovest, dio
dell’oro, dell’agricoltura e della primavera; e infine il Tezcatlipoca Nero del
Nord, conosciuto con il nome di Tezcatlipoca, dio della notte, della magia e
della Terra.
Ometeotl e i quattro Tezcatlipoca |
Solo dopo seicento anni i quattro Tezcatlipoca si incontrarono e decisero di
dare inizio alla creazione. Furono Quetzalcoatl e Huitzilopochtli a disporre le
cose secondo un ordine. Essi crearono il fuoco e la prima coppia di esseri
umani: Oxomoco, il primo uomo, e Cipactonal, la prima donna. Quetzalcoatl e
Huitzilopochtli ordinarono loro di coltivare la terra e in più la donna,
Cipactonal, doveva filare e tessere. A lei gli dèi diedero anche dei chicchi di
mais, che le avrebbero conferito il potere di guarire le malattie, predire il
futuro e fare incantesimi. Da Cipactonal e Oxomoco doveva avere origine la
razza umana, destinata non al piacere e alla gioia, ma al lavoro, per volere
degli dèi. Poi i due Tezcatlipoca stabilirono il calendario sacro e collocarono
il regno dei morti a Mictlan, dove trasferirono il Signore e la Signora
dell’inframondo. Dal tredicesimo cielo, Quetzalcoatl e Huitzilopochtli
continuarono la creazione; scendendo verso il basso fecero l’acqua e, al suo
interno, posero un grande coccodrillo, chiamato Cipactli. Verso la fine della
creazione fu necessario il potere anche degli altri due Tezcatlipoca, Xipe
Totec e Tezcatlipoca, per generare Tlaloc, dio della pioggia, e
Chalchiuhtlicue, sua moglie, dea dei laghi, degli oceani e dei fiumi. Infine,
le quattro divinità crearono la terra dal coccodrillo Cipactli. Per questo la
Terra viene rappresentata come una dea distesa su un caimano, perché da esso
venne tratta.
Quando tutte queste opere vennero concluse, il
dio della notte, Tezcatlipoca, salì al cielo e si trasformò nel sole. Ebbe così
inizio il primo dei quattro mondi, detto il Primo Sole. In quell’epoca non
esistevano ancora gli esseri umani, ma dei giganti dalla forza erculea, che
vivevano pacificamente cibandosi di ghiande, bacche e radici.
Trascorsero in questo modo 676 anni. In questo
periodo si acuì la rivalità tra Tezcatlipoca e Quetzalcoatl, che mirava a
prendere il posto del fratello. Per questo, Quetzalcoatl un giorno afferrò un
enorme bastone e colpì Tezcatlipoca con tutta la forza di cui era capace, spedendolo
nelle profondità degli abissi. Lì, Tezcatlipoca si trasformò in giaguaro e,
nell’oscurità in cui era ripiombato il mondo dopo la sua assenza, balzò fuori
dalle acque, chiamando a raccolta tutti i giaguari. Questi andarono per mari e
per monti finché non uccisero tutti i giganti. Dopo aver compiuto la sua
terribile vendetta, Tezcatlipoca assurse al cielo, dove è ancora visibile nella
costellazione dell’Orsa Maggiore. Ecco perché sembra che questa costellazione
si tuffi in acqua.
Tezcatlipoca e Quetzalcoatl |
Dopo questi avvenimenti, Quetzalcoatl divenne
il Secondo Sole, detto il Sole del vento. La terra si popolò di esseri più
simili agli uomini nelle fattezze, che si nutrivano solo di pinoli. Ma dopo 364
anni Tezcatlipoca ritornò per mettere fine al Sole del vento. Il Tezcatlipoca
Nero provocò una violenta tempesta con un vento così forte che spazzò via
Quetzalcoatl e gli abitanti della terra. Quei pochi che sopravvissero
all’uragano si trasformarono in scimmie. Il mondo era precipitato di nuovo
nell’oscurità.
Stavolta fu Tlaloc, il dio della pioggia, a
prendere il posto del Sole, dando inizio alla terza era, il Sole della pioggia.
Gli esseri umani del Terzo Sole mangiavano solo un cereale simile al frumento,
che cresce in acqua. Alcuni dicono che fu in quest’epoca che gli uomini
scoprirono l’agricoltura e iniziarono a coltivare il mais e altri cereali.
Erano passati 312 anni del regno di Tlaloc,
quando Quetzalcoatl, ancora rabbioso per quanto gli era successo, risvegliò un
vulcano, che fece piovere sulla terra fuoco e fiamme. Così, in un solo giorno,
Tlaloc, il Terzo Sole, venne abbattuto e gli esseri umani superstiti vennero
trasformati in tacchini, cani e farfalle.
Tlaloc, il dio della pioggia |
Quando ebbe ultimato la distruzione,
Quetzalcoatl insediò al posto del Sole la moglie di Tlaloc, Chalchiuhtlicue,
dea dei laghi, degli oceani e dei fiumi. Nell’era del Quarto Sole, gli esseri
umani si alimentavano di un seme dall’aspetto simile a quello del mais. Dopo
676 anni fu la stessa Chalchiuhtlicue a porre fine al proprio regno.
Chalchiuhtlicue, nell’ultimo anno del Quarto Sole, fece piovere dal cielo una
tale quantità d’acqua, che tutta la terra venne sommersa e tutti gli uomini
morirono annegati. Da questi ebbero origine tutti i pesci che abitano le acque.
Il cielo si era fatto così pesante che cadde sulla terra, distruggendola.
Chalchiuhtlicue, moglie di Tlaloc e dea delle acque |
Tutto era compiuto, ma mancavano ancora gli astri. Era venuto il momento di decidere chi dovesse essere il Quinto Sole.
- Continua -
Fonti:
- GANERI, Anita, Miti aztechi e maya – Una raccolta di arte,
storia e leggende centroamericane, IdeeAli, Cornaredo (MI), 2008;
- MORALES, Vinicio E., Miti maya e aztechi, Xenia, Milano, 1993;
- MORALES, Vinicio E., Miti maya e aztechi, Xenia, Milano, 1993;
- Wikipedia, voce "Cinque soli".
Che fatica per fare il mondo come lo conosciamo! In questi miti la creazione è sempre una guerra. Una cosmogonia molto interessante e avvincente, Greta, corro a leggere com'è finita!
RispondiEliminaE' vero, spesso alla base della creazione del mondo c'è una lotta tra due o più divinità.
EliminaL'avvicendarsi di diversi soli è quello che rende peculiare questo mito azteco. Certo che se si mettono al lavoro dopo seicento anni dovevano essere degli scansafatiche...