sabato 27 aprile 2013

Il Quinto Sole



Il nuovo mondo, però, non aveva ancora un sole che lo illuminasse, perché il Quarto Sole era andato distrutto durante il diluvio. Gli dèi si radunarono a Teotihuacán e si chiedevano chi si sarebbe incaricato di diffondere di nuovo la luce nel mondo. Il primo a offrirsi fu il bello e baldanzoso Tecuciztecatl. Tutti gli altri si guardavano l’un l’altro, ma nessuno si faceva avanti. Alla fine, esortato dagli altri, si presentò un dio malato di sifilide e dall’aspetto non proprio gradevole, chiamato Nanahuatzin.
 Sia Tecuciztecatl che Nanahuatzin dovevano superare delle prove, per diventare il Quinto Sole. Cominciarono entrambi con la cerimonia di espiazione di quattro giorni e quattro notti, durante i quali i due digiunarono e fecero penitenza. Sulla sommità di due piramidi, erette appositamente per il rituale, Tecuciztecatl e Nanahuatzin accesero ciascuno un fuoco per offrire in sacrificio dei doni agli dèi. Tecuciztecatl, abbigliato con splendide vesti, offrì agli dèi quanto vi era di più prezioso: anziché i tradizionali rami di abete, presentò delle costose piume di quetzal; invece di balle d’erba, si procurò balle d’oro; sostituì le solite spine di agave cosparse di sangue con pietre preziose, come la giada e il corallo. Al contrario, Nanahuatzin era il ritratto dell’umiltà e della modestia. Vestito di cenci, presentò come sacrificio delle semplici canne raccolte in piccoli fasci, delle palle di erba, delle spine di agave intrise del suo stesso sangue e le croste delle proprie piaghe, che bruciava come incenso.
 Quando la cerimonia di espiazione ebbe termine, gli dèi condussero Tecuciztecatl e Nanahuatzin presso un grande falò. Tutti si disposero a cerchio e, avvicinatisi a Tecuciztecatl, gli intimarono: “Gettati tra le fiamme!”. “Obbedisco”, rispose impassibile e baldanzoso Tecuciztecatl. Ma quando prese la rincorsa e arrivò vicino alle fiamme, si intimorì per il calore insopportabile che queste emanavano e si ritrasse. Tentò quattro volte di saltare nel fuoco ardente, senza riuscirci.
 A questo punto, gli dèi rivolsero la stessa richiesta a Nanahuatzin. Questi raccolse tutto il coraggio che aveva, prese la rincorsa e…si gettò nelle fiamme. Il suo corpo piagato scoppiettò a contatto con il fuoco e scomparve. Con il suo gesto impavido, l’umile e deforme Nanahuatzin si guadagnò il diritto a diventare il Quinto Sole.

Nanahuatzin si getta nel fuoco

 Colpito nell’orgoglio, anche Tecuciztecatl alla fine prese la rincorsa e sparì tra le fiamme. Si dice che subito dopo saltarono nel fuoco prima un’aquila e poi un giaguaro. Da allora, le punte delle piume dell’aquila sono color nero bruciato e il mantello del giaguaro è coperto di macchie nere. Da questo episodio nacque l’usanza di chiamare i migliori guerrieri “aquila-giaguaro”, premettendo l’aquila perché si era gettata nel fuoco prima del giaguaro.
 Dopo che Tecuciztecatl e Nanahuatzin erano bruciati nel fuoco, gli dèi attendevano frementi la nuova alba. Il cielo rosseggiava e tutti si guardavano intorno, impazienti di vedere dove sarebbe sorto il nuovo Sole. E finalmente, a est, ecco spuntare Nanahuatzin, tanto splendente che nessuno riusciva a guardarlo in volto.
 Subito dopo, accanto all’astro del giorno, apparve anche Tecuciztecatl, nelle vesti della Luna. Siccome non voleva essere da meno di Nanahuatzin, anche Tecuciztecatl brillava intensamente, tanto che gli dèi temettero che la Luna potesse superare il Sole in splendore. Così, una divinità afferrò un coniglio e lo lanciò sulla faccia della Luna, rendendo la sua luce meno forte di quella del Sole. Se ci fate caso, infatti, la forma dei crateri e dei mari della Luna è simile a quella di un coniglio. 




 Non importa lo sfarzo, l'arroganza, la sicurezza di sé. Quello che conta veramente è l'umiltà. Perché "anche la persona più piccola può cambiare il corso del futuro" (J. R. R. Tolkien).



 Fonti:

- GANERI, Anita, Miti aztechi e maya – Una raccolta di arte, storia e leggende centroamericane, IdeeAli, Cornaredo (MI), 2008;
- MORALES, Vinicio E., Miti maya e aztechi, Xenia, Milano, 1993;
- Wikipedia, voce "Cinque soli".

6 commenti:

  1. Degna conclusione, due dei che risplendono nello stesso cielo!!! Bisognerebbe intitolare questo post: labor solis! Scherzi a parte queste cosmogonie sono sempre affascinanti, anche se io preferisco quelle occidentali.

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    1. Anch'io prima ero abituata alla mitologia greca, più complessa e più "raffinata" rispetto a quella di altre culture, come quelle amerindie. Però si tratta solo di differenze culturali, non di maggiore o minore evoluzione. E qui, appunto, è questione di gusti ;D
      Mi è piaciuta molto questa conclusione, che premia il dio più umile e a cui magari nessuno, a prima vista, darebbe un centesimo. Mi ha stupito molto che anche il popolo azteco, prevalentemente guerriero, sottolinei l'importanza dell'umiltà.
      Buona domenica, Serena! :*

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    2. Grazie Greta, anche a te! In effetti il senso dietro al mito è molto istruttivo, sicuramente con una valenza educativa, come tutti i miti: chi parte svantaggiato spesso ci mette così tanto impegno e passione da superare chi invece aveva tutti gli assi in mano!

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  2. Sì ma manca il finale tragico della storia: il Sole nel cielo non si muoveva. L'unico modo per permettergli di muoversi era sacrificare in suo onore gli altri Dèi. Tocco a Quetzalcoatl il triste compito di uccidere gli altri Dèi perché il sole si muovesse. Quest'ultimo, troppo addolorato, abbandonò il Messico promettendo di ritornare.

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    1. Effettivamente mi sono fermata prima di parlare di Quetzalcoatl, ma quanto mi hai scritto è molto interessante. Ammetto di non conoscere ancora bene la mitologia azteca, conosco di più quella maya. Ma sarei interessata a sapere di più sui "Mexica"...per caso sei un appassionato delle civiltà amerindie?

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    2. Sono super-appassionato di civiltà precolombiane, e soprattutto della loro mitologia. I miti e le leggende di Maya e Aztechi (quella del 5° Sole, il Popol Vuh...) hanno storie pazzesche, quasi da fumetti moderni, in cui i protagonisti (generalmente 2, 1 oscuro e 1 luminoso), armati solo di amicizia e sentimenti se la vedono molto brutta, ma ce la fanno!
      Io ho interpretato personalmente il Popol Vuh, per esempio, e alcune morali della storia di Xhunahpu e Ixbalanqué sono "l'amicizia può superare la morte" (Ixbalanqué ha resuscitato Xhunahpu!) o "i bambini sono la luce del mondo" (Xhunahpu e Ixbalanqué erano bambini e sono stati trasformati in Sole e Luna!)... Insomma, adoro i miti amerindi.
      Parlando dei Mexihcah, parlavano nahuatl (io sò qualcosa di nahuatl ^_^) e venivano dal nord. Avevano riti sanguinari che venivano spiegati da miti. Il sacrificio umano, popolarissimo presso i Mexihcah, era spiegato dalla leggenda del 5° Sole in cui gli Dèi vengono sacrificati, per esempio.
      I Mexihcah furono sconfitti dagli Spagnoli nel 1500 d.C. circa; gli spagnoli dissero che i Mexihcah credevano che Cortes fosse Quetzalcoatl tornato. Bugie xD .
      Ciao! :)

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